Le cantate di Johann Sebastian Bach: prima domenica di Avvento

L’Avvento è un periodo di penitenza ma, alla  prima domenica si collega l’apertura dell’anno liturgico, quindi,  al contrario di quanto avviene nelle tre domeniche successive,  questa  ricorrenza deve essere solennizzata. Per la prima domenica di Avvento Bach ha scritto tre cantate, due delle quali la nr. 61 e la nr. 62, iniziano con il medesimo testo: la prima strofa del Corale “Nun komm, der Heiden Heiland” (“Vieni ora, Salvatore dei pagani) che Lutero aveva  liberamente tratto dal antico inno “Veni Redentor gentium”. L’episodio evangelico previsto per la circostanza è l’entrata di Cristo a Gerusalemme, narrato da Matteo al capo XXI versetti 1-9. La più antica delle cantate di Bach, scritta per questa domenica  è la nr. 61 eseguita per la prima volta nella cappella di corte di Weimar il 2 dicembre 1714, ripresa poi a Lipsia  il 28 novembre 1723. Come si conviene ad una cantata destinata ad inaugurare il ciclo liturgico, la partitura è aperta da un’ouverture nella quale si innesta il canto della melodia del Corale “Nun komm, der Heiden Heiland” . Le parole iniziali sono  ripetute 4 e volti dalle singole parti del coro nell’ ordine decrescente di soprani, contralti, tenori e bassi, con inserti strumentali di brevissimo respiro, da 1 a 3 battute, quindi, il tema è  simultaneamente intonato sulle parole del secondo verso in stile monodico. La sezione centrale di questa singolare ouverture vocale-strumentale è in stile di mottetto fugato. La parte conclusiva, di appena 9 battute ripropone nuovamente il l ritmo puntato “alla francese” dell’apertura. La cantata prevede poi due recitativi e due arie alternativamente su un testo di Erdmann Neumeister (1671-1756) un pastore luterano al quale si deve la realizzazione di un modello formale di cantata che si imporrà come il più confacente allo spirito della confessione evangelica illuministica. La Cantata si   chiude su una breve strofa in forma di Corale.

1 Coro
(Violino I/II all’ unisono, Viola I/II, Fagotto, Continuo)

“Vieni ora, Salvatore dei pagani,
conosciuto come figlio di una vergine,
il mondo intero si meraviglia
che Dio abbia voluto farlo nascere così”.
2 Recitativo (Tenore)
“Il Salvatore è arrivato,
ha preso su di sé la nostra povera carne e il sangue
e ci accetta come suoi consanguinei.
O altissimo bene, cosa non hai fatto per noi?
Cosa non fai ogni giorno per i tuoi?
Vieni e fai splendere la tua luce
piena di benedizioni.”
3 – Aria (Tenore)
“Vieni, Gesù, vieni nella tua chiesa
e donaci un felice nuovo anno!
Accresci l’onore del tuo nome,
preserva il retto insegnamento
e benedici il pulpito e l’altare!”
4 – Recitativo (Basso)
“Ecco, sto alla porta e busso.
Se qualcuno ascolta la mia voce
e mi apre la porta, io verrò da lui,
cenerò con lui ed egli con me.” (Ap 3,20)
5 Aria (Soprano)

“Apriti, mio intero cuore,
Gesù arriva ed entra.
Anche se sono solamente terra e polvere,
egli non mi disprezza
ma manifesta la sua gioia
per farmi diventare la sua dimora.
O quanto sarò beato!”
6 Corale (Coro)
“Amen, amen!
Vieni, bella corona di gioia,
non tardare ancora!
Ti aspetto con desiderio.”
(Traduzione Emanuele Antonacci)
Nel citato passo di Matteo appare un personaggio singolare: “La figlia di Sion”, figura  che appare anche  nelle due grandi Passioni di Bach, quella secondo Giovanni è quella secondo Matteo. Il  nome di Sion compare anche in altre cantate bachiane (ad esempio la nr.120 e 121). Il fatto è comprensibile se teniamo presente il rapporto ideale che la cultura dell’epoca voleva tra la città di Lipsia è la città di Gerusalemme.  Sion è in origine il nome della città Gebusei, in Gerusalemme, conquistata da Davide e poi identificata come la città del Profeta ma è soprattutto il nome del monte che negli scritti profetici è sede del Signore, il quale da quello governerà le Nazioni e giudicherà gli uomini. A quest’ultimo significato si richiama il testo iniziale della terza e ultima cantata (BWV 36), scritta da Bach per la prima domenica di Avvento “Schwingt freudig euch empor zu den erhabnen Sternen” (Elevatevi con gioia alle stelle supreme, voi lingue che ora esultate in Sion!). La cantata è frutto di un laborioso processo lavorativo, frutto di 5 stesure, tre profane e due sacre, che non ha altro riscontro nella produzione bachiana. La prima stesura è una Cantata augurale scritte nel 1725 e poi riprese nel 1726 è ancora nel 1735 in differenti circostanze su altri testi per poi giungere a realizzazione come cantata sacra per la prima domenica di Avvento. Di questa esistono due distinte versioni entrambe prive di recitativi, la prima delle quali risalente agli anni compresi tra il 1726 e il 1730 e una  seconda, eseguita per la prima volta il 2 dicembre del 1731. Questa è composta  di otto numeri (tre in più rispetto alla precedente versione) ed è divisa, caso abbastanza raro, in due parti, concepite come pannelli simmetrici di un dittico. Troviamo nuovamente  l’inserimento (nr.2) del testo del Corale “Nun komm, der Heiden Heiland” in forma di duo (soprano e contralto) con una coppia di oboi d’amore.
Parte prima
1 – Coro

(Oboe d’amore I/II all’ unisono, Violino I/II, Viola, Continuo)
“Elevatevi con gioia alle stelle supreme,
voi lingue che ora esultate in Sion!
Attente! Il vostro suono non vada lontano,
il Signore della gloria si avvicina”
2 – Corale (duetto – soprano e contralto)
“Vieni ora, salvatore dei pagani,
conosciuto come figlio della Vergine,
per il quale tutto il mondo si stupisce
che Dio gli abbia destinato tale nascita.”
3 – Aria (Tenore)
“L’amore attira a sé dolcemente
e gradualmente il suo amato.
Come una sposa è incantata
alla vista del suo sposo,
così il cuore segue Gesù”.
4 Corale (Coro)
“Suonate le corde a Cytera
e fate risuonare la dolce
musica ricca di gioia,
affinchè io possa camminare con amore
fedele affianco al piccolo Gesù,
il mio meraviglioso sposo!
Cantate,danzate,
gioite, esultate, ringraziate il Signore!
Grande è il re della gloria.”
Parte seconda
5 Aria
(Basso)
“Benvenuto, tesoro prezioso!
Amore e fede preparano un posto
per te nel mio cuore puro,
vieni ad abitare in me!”
6 Corale (Tenore o Tenori del Coro)
“Tu che sei come il Padre,
conducici alla vittoria sulla carne,
la tua eterna forza divina
allontani le debolezze della carne.”
7 Aria (Soprano)
“Anche con debole, flebile voce
la maestà di Dio sia onorata.
Poiché un solo suono dello spirito
diventa per lui un potente grido
che può ascoltare anche in cielo.”
8 Corale (Coro)
“Sia lode a Dio, il Padre,
sia lode a Dio, il suo unico figlio,
sia lode a Dio, lo Spirito Santo,
sempre e per l’eternità!”
(Traduzione Emanuele Antonacci)

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